La Decisione

Non è che lo rifaccio in modo seriale, non di certo a breve! Dimettersi e scalare una marcia non è un “detto e fatto”. E’ una fatica senza colonnina di misura. E’ una lenta decisione che matura quando elaborata fino alla consapevolezza. Consapevolezza del desiderio di sperimetare un altro stile di vita. Non lo si fa perche’ non se ne può piu’ del lavoro. Lo si fa per ridurre i giri di un motore su di giri che ci distoglie dalla vita. Che è una. E non infinita.

Il mio è il lavoro piu’ bello del mondo, quello di Medico. Stimolante, stressante, pieno di condivisione. Si condividono le notti, le storie difficili, quelle ridicole, si ride dei colleghi, si lavora a fianco di infermieri favolosi, OSS, tecnici, si passano ore di delusione e di nervosismo. Un “mappazzone” di emozioni di ogni genere.

Tantissime soddisfazioni con un gruppo di persone con un potenziale umano enorme. A volte appiattito da un sistema sociale di profitto. E il lavoro piu’ bello del mondo diventa una piccola fabbrica, che va avanti da sola, anche senza bisogno di noi.

Nonostante tutto, il mio lavoro rimane una grande passione, mi ha portato avanzamenti di carriera, da sempre studio, imparo, comunico. Diligente e disciplinata. Sempre. Vi ho dedicato, ma per davvero, tanto e tanto tempo, fisico e mentale. Un lavoro che so perfettamente fare e dove mi accorgevo, sempre piu’ di frequente, di passare giornate a fare sempre le stesse cose che sapevo gia’ fare.

E per tutte queste consapevolezze è nata, senza forzature, l’idea di diventare downshifter. E dopo le dimissioni si assapora l’ebrezza della liberta’. Liberta’ a 360 gradi.

Ma per diventare felici occorre meritarselo e sudare. Occorre avere una solidita’ personale, professionale e morale. Occorre costruirsi un percorso di liberta’, imboccarlo e lavorarci senza essere parassiti della vita, apatici ed incapaci di creare.

La mia è una decisione, non so se la migliore, ma di certo mia, nel bene e nel male. Non sarà sempre un passeggiata. La prima “NON PASSEGGIATA” da affrontare sono loro: le persone. Lasciare le persone con cui lavoro da anni, perchè tanto il problema non sono mai le cose, che sono solo cose, ma le persone sì.

Così il 21 Ottobre 2019 si fa il festone, 70 amici tra medici, infermieri vecchi e nuovi, caposala, oss…l’emozione e la sindrome dell’abbandono all’idea di non vederli piu’ al lavoro, ma anche la felicità di avere avuto l’occasione nella vita di incontrarli e di vivere con loro un pezzo di intensissima vita.

E Renè? Lui questa decisione l’ha presa due anni fa. Per fare un lavoro completamente diverso, fare il marinaio su un Catch del 1936 con l’obiettivo principale di partecipare alla Panerai Transat Classic del Gennaio 2019, grazie alla quale è stato per mare un anno.

Regata Panerai Transat Classic 2019: CochYBondu 1° posto

E cosi’ il 23 ottobre si uniscono i desideri di viaggio ed inizia la nostra esperienza di Barcastop in Atlantico. Si parte su un volo Bologna-Lanzarote con 10 Kg di valigia di cui 8.5 Kg solo di attrezzatura velica…per iniziare dalle Canarie l’autostop del mare, ma questa è la storia vera che racconterò in questo blog nei prossimi articoli

Parlano di noi

E ancora prima di inaugurare il blog, correndo tra un bar e l’altro delle Canarie alla ricerca di un wifi decoroso, Susanna Lavazza, giornalista di professione, in occasione del libro di Simone Perotti “Rapsodia Mediterranea,” scrive un articolo per Style Magazine, allegato del Corriere, che parla anche di noi, in un insieme umano di “cambio registro di vita o quantomeno per curiosità ci provo” di cui questa terra sembra si stia fortunatamente popolando. Cliccate qui e vi si aprirà l’articolo e la gallery fotografica.

4 commenti

  1. Complimenti per l’entusiasmo e per la “decisione ” sono proprio contento di avervi lasciato il posto su malu’3 ! Tanti auguri per la nuova avventura . Roberto

    "Mi piace"

Lascia un commento