Minitransat 2019 a Las Palmas

Arrivare al Marina Delle Vele Latine di Las Palmas a Gran Canaria, dove sono ormeggiati 85 mini 6.50 e vedere centinaia di persone sui pontili che fanno foto, video, lavorano e chiacchierano con i velisti e’ stata un emozione incredibile. Fa sorridere constatare quanto sia socievole ed affollato il mondo di questi favolosi navigatori solitari. Per molti di loro l’impresa e’ essere riusciti ad arrivare qui. Facendo piu’ fatica a trovare appoggi, sponsor e sostegno che non attraversare l’atlantico.


Il 2 Novembre 2019 chi e’ alla partenza della MiniTransat da Las Palmas ha già vinto, chi attraversa l’Atlantico da solo su una barca di 6 metri e 50 cm, con strumentazione ridotta, e’ un grande della vela mondiale a prescindere dalla classifica finale.
Gli amici appassionati di vela sanno di cosa si parla, agli altri consigliamo di essere curiosi e informarsi su questo “piccolo” mondo perché ne riceveranno bellissime emozioni anche se non c’e’ una palla da calciare.

I pontili sembrano formicai, ci sono atleti, giornalisti e fotografi, amici, mamme mediamente terrorrizzate, fidanzate e fidanzati, figli, assistenti tecnici e l’immancabile conoscente super competente, il “Soldini di turno”, che ti spiega tutto su quale strategia devono seguire. Sono tutti emozionati, musica, presentazioni, interviste. Sale l’adrenalina anche a noi che siamo solo curiosi appassionati.

Si tifa Italiano in una minoranza di barche tricolore, in mezzo alla prevalenza dei talentuosi francesi, ma Ambrogio Beccaria vince la prima tappa e già ci sentiamo piu’ protagonisti anche noi, come se il prestigio si trasmettesse come un contagio.

Poi da Italiani che sfoggiano il patriottismo sportivo, il tifo lo facciamo sul serio a un Bolognese come noi, trapiantato in Romagna come noi, Luca Rosetti. Saliamo sul suo Mini, dove il nome rispecchia il senso delle proporzioni e via libera alle domande. E’ tutto di dimensioni ridotte, cime spesse come un pennarello, winch così piccolo da dare l’impressione ci sia un kit per la costruzione fai-da-te, spazio vitale inesistente perchè il poco in coperta è occupato da attrezzatura e vele che, apoteosi dello sbattimento, vanno sempre spostate tutte sopravento, per migliorare le prestazioni della barca. Dorme semiseduto, la dormita piu’ lunga potrà essere, proprio in occasione di festa, di un’ora al massimo e quindi ha con sè una sveglia verde dal suono infernale. Si mangia liofilizzato, si ascolta la musica, zero contatti, a bordo vietato portare con sè cellulare o altri strumenti, le regole di regata vietano comunicazioni a terra. Gli atleti hanno, una volta al giorno, una comunicazione con l’organizzazione per il bollettino meteo e la posizione, in ordine di classifica, degli avversari. C’è qualche illuso dal pontile che consegna un regalo o un portafortuna, badate bene che sia utile e ultraleggero, sennò rimane a terra.

Però dimenticare la borraccia di acqua sul pontile anche no..

L’uscita dal porto prima della partenza. Trainati…figuriamoci se hanno un motore

Ma ora si segue la regata, alla pubblicazione dell’articolo sono circa a metà percorso, lo screenshot dal cellulare mostra questa immagine ogni volta che controlliamo..superpoteri concentrati dentro un mini.

Ecco, nonostante le premesse di fatica e nervi, io, Elisa, che scrivo queste righe, la farei domani, la trovo favolosa, uno sport estremo, ma una misura con le proprie capacita’ di sopravvivenza, inesplorate per la maggioranza di noi comuni mortali, ma incredibili da illuminare…niente in contrario a donazioni per la campagna 2021…

Cliccando qui potrete vedere un video, lungo vi avviso, sulla partenza della mini pubblicato sulla pagina fb della Minitransat La Boulangere

2 commenti

Lascia un commento